RACCONTO
L’uomo era l’albero del suo battello
venuto incontro alla secca e ora arenato
chiuso se ne stava nel suo mantello
senza gesti o alti richiami
- vorrei farmi amare da voi -
dichiarò appena udibile rivolto verso terra
per mezzo cerchio girai lo sguardo
da lui a quella parte:
lì non c’èra nessuno
né dune né rocce che potessero
nascondere qualcuno
- è una svista....o forse una visione....-
gli annunciai da fuori della pagina
il battello era intanto finito di fianco
così che egli ora mi stava di fronte
ma mi era oscura la sua immaginazione
perché potessi sapere se mi vedeva ...
comunque parlò
- la tua voce è plurale
ti anima un piccolo popolo di turbati e innocenti
ti anima un piccolo popolo di turbati e innocenti
che da soli arrivano alla tua casa
o da te cercati con te l’attraversano...
perciò io che più in là non posso andare
o da te cercati con te l’attraversano...
perciò io che più in là non posso andare
ugualmente vorrei farmi amare da voi
per esserne parte ...-
per esserne parte ...-
della sua inaspettata presentazione
dalla raccolta “ISTMI E CHIUSE” (1989-1995) di Eugenio De Signoribus
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